Il generale Xian-Ao guardava dall’alto della torre del vecchio convento tibetano l’accampamento quasi infinito di soldati, sopravvissuti e altro della razza umana che cercava salvezza in quel luogo dimenticato da tutti.
Il giorno prima aveva visto un Antonov atterrare o meglio schiantarsi, ma prima di esplodere i soldati polacchi al suo interno era riusciti a mettersi in salvo. Una scena che la storia umana non aveva mai immaginato.
Sentì i passi fermi e pesanti del generale di brigata O’Malley.
– Signore le truppe nemiche sono ormai a un giorno.
– Sempre via terra?
– Si, signore… strano i loro caccia perdono quota appena entrano in Tibet.
– Pensare che li abbiamo perseguitati per una vita intera, ci hanno insegnato a odiarli. Ed erano loro ad avere la posizione migliore per fermare l’invasione. – fece una pausa – altri arrivi?
– No. Sono dieci ore che non arrivano altri superstiti. Siamo a circa 370.000 combattenti.
Il generale Xian-Ao, comandante supremo di quanto rimaneva di tutti gli eserciti della Terra, guardò il generale irlandese.
– Se deve essere la nostra ultima battaglia, che sia quella veramente definitiva. Piazzate la bomba quantica al centro dello schieramento. Se perderemo, uno di noi la farà esplodere e li rimanderemo da dove sono venuti.
Il giorno dopo lo sciame di alieni invase la valle e cominciò ad avanzare inesorabilmente verso il convento. I soldati umani morivano come mosche portandosi all’inferno quello sciame di creature venute dalle profondità dello spazio.
Il secondo giorno di combattimento erano rimasti poco meno di 50.000 uomini che ormai combattevano a mani nude.
Alla fine del terzo giorno il generale Xian-Ao sentì la schiena toccare la bomba quantica, intorno a lui gli ultimi soldati e solo alieni che li circondavano.
Si preparò per far esplodere la bomba, ma fu colpito, cadde a terra ferito. Intorno a lui erano ormai tutti morti. Lo sciame si aprì e di fronte gli apparve un uomo, un semplice uomo della Terra che lo guardò.
Era evidente che lo sciame considerava quel essere umano il loro capo. L’uomo si avvicinò, appoggiò un dito sul pulsante di esplosione e lo premette. Mentre tutto scompariva e riappariva in formule quantiche incontrollabili, il generale Xian-Ao riconobbe quell’uomo.
Lo aveva visto morire affianco a lui poche ore prima. Tutto fu luce e poi l’assoluto silenzio della concentrazione di energia. Lo spazio si contrasse fino a diventare un puntino nero e poi riprese ad espandersi.
E tutto ricominciò…